Il Galles ha un’antica tradizione di gioco del rugby. Questo sport si diffuse in questa parte del Regno Unito nel 1850 grazie al reverendo Rowland Williams che, dopo essere diventato vice-preside del St. David’s College di Lampeter, decise di introdurre questo sport nell’insegnamento didattico dei suoi allievi.
Il simbolo della nazionale gallese sono le piume del Principe del Galles, che nel nel XIX secolo furono preferite dalla Welsh Rugby per testimoniare la fedeltà al Regno Unito, invece di scegliere un altro simbolo tipico di questa nazione.
Se vedete tifosi gallesi agguerritissimi non dovete stupirvene dal momento che questo sport riveste un ruolo fondamentale nella cultura e nella società gallese.
Si dice infatti che “il rugby è gallese quanto le miniere di carbone, i cori maschili, How Green Was My Valley, Dylan Thomas e Tom Jones”.
E non è un caso: infatti i grandi successi del rugby gallese (1900-1911) si sono svolti in concomitanza con il periodo di massimo splendore della nazione e questo sport ha contribuito in maniera significativa a erigere la moderna identità di questa regione.
L’inno nazionale Gallese è Hen Wlad Fy Nhadau (“Terra dei miei padri”). Fino al 1905 l’inno ufficiale del Galles era “God Bless the Prince of Wales”, ma successivamente divenne sempre più popolare cantare Hen Wlad Fy Nhadau durante gli incontri di rugby. Come altri inni britannici, non è l’inno ufficiale per legge, tuttavia è stato usato come inno anche in cerimonie governative, come l’apertura del parlamento gallese e nelle accoglienze della monarchia britannica dagli anni 1970.