Il maglione delle Aran prende il nome dall’insieme di isole in cui ha avuto origine molte generazioni fa, al largo della costa occidentale dell’Irlanda, da sempre in balia dell’implacabile Mar Atlantico. Gli isolani erano pescatori e agricoltori, le cui vite e mezzi di sostentamento erano profondamente intrecciati.
Il maglione delle Aran era popolare in particolare nei villaggi di pescatori: questi capi erano tradizionalmente lavorati a maglia nel colore naturale della lana di pecora, un colore bianco sporco o crema. La lana di pecora naturale non trattata, mantiene la sua lanolina naturale, che la rende impermeabile e perfetta per la vita di mare e il clima irlandese.
La particolarità di questi maglioni sono gli intrecci e i motivi ornamentali: ogni maglione presenta da quattro a sei schemi di punti in colonne verticali e di solito occupano il centro del corpo principale. Ogni combinazione ha un valore altamente simbolico.
Il punto treccia, che si trova nella maggior parte dei maglioni Aran, era originariamente utilizzato per rappresentare le corde di un pescatore, e indossarne uno veicola la speranza di una fruttuosa giornata in mare. Il punto diamante rappresenta e riflette i piccoli campi delle isole, che erano lavorati dai tanti contadini che vi abitavano. Viene utilizzato nella speranza di buona fortuna, successo e ricchezza nei campi. Il punto a zig zag rappresenta gli alti e bassi del matrimonio, così come i tortuosi sentieri rocciosi che si trovano sulle isole. Il punto a nido d’ape rappresenta il duro lavoro e le sue dolci ricompense. Il punto a traliccio rappresenta i campi con muri di pietra delle comunità agricole nord-occidentali. Il punto Albero della Vita rappresenta l’importanza del clan, la sua unità, genitori forti e bambini sani: la speranza di linee familiari forti e durature. Il punto a cestino rappresenta la cesta del pescatore, la speranza di una pesca abbondante.
E’ invece errata e totalmente inventata la diffusa convinzione che i maglioni delle Aran contengano punti speciali per identificare la famiglia o il clan di chi li indossa. Il grande drammaturgo irlandese JM Synge (1871-1909), che ha basato gran parte del suo lavoro sulla vita delle comunità di pescatori delle Isole Aran, potrebbe essere stato l’inconsapevole ispirazione di questo mito, che è ancora perpetrato da alcuni settori della maglieria. Probabilmente ha origine da una scena commovente nell’opera teatrale di Synge, Riders of the Sea, in cui una donna riconosce suo fratello annegato dai quattro punti nei suoi calzini di lana lavorati a maglia.
Anni dopo la sua prima esibizione, venditori fantasiosi hanno trasformato questa tragica scena in un mito commovente, sostenendo che i corpi degli sfortunati pescatori fossero spesso identificati dai “punti del clan” dei loro maglioni irlandesi.
Non solo non ci sono prove a sostegno dell’idea che gli antenati irlandesi lavorassero a maglia speciali punti clan, ma la tradizione dei maglioni Aran è in realtà relativamente nuova, tramandata da poche generazioni. Sono infatti comparsi solo all’inizio del ‘900: la loro produzione divenne un mezzo per combattere la povertà e migliorare le condizioni di vita nell’ovest dell’Irlanda.
I maglioni delle isole Aran sono uno dei manufatti di artigianato più amati dai turisti che approdano in Irlanda, forse anche per la particolarità della loro origine.
Potrete trovarli in vendita un po’ in tutta l’Irlanda, in particolare nella Contea di Galway ma anche a Dublino.
Il consiglio ovviamente è di acquistarli sulle stesse isole Aran, ma se non avete in programma di visitarle vi suggeriamo di non comprarli nei negozi specializzati in souvenir, dove i prezzi lievitano notevolmente. Molto meglio, invece, fare acquisti in qualche piccolo villaggio lontano dai negozi per turisti.