Enrico VIII

Enrico VIII usò il pugno di ferro con gli indisciplinati Irlandesi inviando emanando leggi che proibivano l'uso del gaelico e del costume nazionale al popolo irlandese.
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Nel XVI secolo, Enrico VIII (re dal 1509 al 1547) decise di rafforzare il controllo inglese sugli indisciplinati Irlandesi inviando qualche colono protestante nell’Ulster ed emanò leggi che proibivano l’uso del gaelico e del costume nazionale. In modo particolare lo preoccupava l’eventualità che la Francia o la Spagna potessero usare l’Irlanda come base dalla quale attaccare l’Inghilterra. Il più grande gruppo di potere irlandese era rappresentato dalla famiglia anglo-normanna dei Fitzgerald, conti di Kildare: normalmente erano i rappresentanti e intermediari della corona inglese in Irlanda, ma erano in rivolta, ed Enrico cercò di provocare la loro rovina.

Nel 1534, il conte regnante Garret óg ebbe un incontro con Enrico a Londra. Secondo quanto si narra, al figlio Silken Thomas giunse voce che suo padre era stato giustiziato: egli radunò quindi l’esercito paterno e attaccò Dublino e le guarnigioni inglesi. A Londra però, Garret óg era vivo e vegeto ed Enrico mandò in Irlanda un grande esercito che soffocò senza difficoltà la ribellione di Silken Thomas.
Forse i Fitzgerald volevano dimostrare di essere ancora una forza della quale bisognava tener conto in Irlanda.

Thomas e i suoi seguaci si arresero, ma in seguito vennero giustiziati in quello che diventò famoso come il perdono di Maynooth. Questa forma di punizione era destinata a divenire una consuetudine nei secoli successivi. Le terre del Fitzgerald vennero spartite tra i coloni inglesi e fu nominato un viceré inglese.

Nel frattempo Enrico sostenne un’altra battaglia, questa volta con il Papa, a proposito della difficile questione del suo divorzio da Caterina d’Aragona. Nel 1532 si allontanò dalla Chiesa Cattolica e la caduta dei conti di Kildare nel 1535 gli consentì anche di lanciare un attacco alle proprietà della Chiesa Cattolica Irlandese che aveva fomentato la rivolta. Negli anni successivi i ricchi monasteri irlandesi vennero confiscati, con notevole profitto della corona.

Nel 1541 Enrico si fece incoronare re d’Irlanda dal Parlamento irlandese.