Le spiegazioni riguardanti il nome di questa cornamusa sono complesse al pari della sua evoluzione. Tutti i musicisti attuali la chiamano “uilleann pipes”, inconsciamente sulla base delle spiegazioni fornite da W.H. Grattan Flood nel 1904.
Egli riteneva, nell’ottica dell’entusiasmo nazionalistico tipico dell’epoca, che il termine union-pipes era una deformazione di “woollen bagpipes”, presente nel Mercante di Venezia di Shakespeare pubblicato nel 1600 (Atto V, scena I).
Grattan Flood continuava spiegando che questo stesso termine derivava a sua volta dal gaelico “uilleann”, genitivo di “uillin” (in gaelico “gomito”).
Noi, con Breandàn Breathnach, riteniamo invece che sarebbe difficile dimostrare l’anglicizzazione della parola “uilleann” in “woollen” durante il XVI secolo, e più tardi il suo adattamento in “union”, durante il XVIII secolo. Inoltre risulterebbe abbastanza arduo dimostrare che Shakespeare, morto nel 1616, fosse riuscito a entrare in contatto con uno strumento musicale inventato, nel migliore dei casi, un secolo dopo.
Francis O’Neill, che pure aveva notato l’evidente errore di Grattan Flood, ma che non aveva il credito né la disinvoltura necessari per contraddirlo, affermerà, pur non citando le fonti, che il termine risaliva al XVI secolo e si riferiva alla “grande cornamusa”. In altre parole, il termine uilleann era una pura e semplice invenzione di William Henry Grattan Flood.
Come affermato da Breandàn Breathnach, la cornamusa irlandese prima veniva detta “union pipes”, ed è così che essa viene menzionata in tutti i testi sino al 1904, data della pubblicazione dell’opera di Grattan Flood.
Esiste un’altra leggenda che riguarda proprio il termine “union-pipes”: vi sono analisi che legano lo strumento all’unione dell’Irlanda alla Gran Bretagna nel 1800, ma come già detto le uilleann pipes esistevano già in epoca precedente, e si hanno alcuni esempi di periodo antecedente in cui il termine union pipes veniva citato.
La spiegazione più verosimile del termine consiste invece nel fatto che la combinazione tra regulators e chanter costituisce un’unione tra due tipi di suono prodotti a discrezione del musicista (contrariamente ai bordoni), il che è valso tra l’altro allo strumento il soprannome di organ pipes, molto diffuso nel XIX secolo.
Infine, si sente spesso parlare dell’origine della posizione di suono seduta come di un qualcosa reso necessario dall’interdizione della cornamusa: di certo sembra incontestabile che il numero di suonatori di cornamusa diminuì enormemente a causa della repressione di cui essi furono vittime, ma si è anche visto come gli arpisti itineranti continuarono a esistere persino all’epoca di Cromwell. E’ quindi poco verosimile che la sola repressione diretta sia la causa di questo mutamento. E’ invece molto probabile che la fine di un approccio di natura militare abbia restituito lo strumento alla sua origine popolare e domestica.
Testi tratti dagli articoli di Alfredo De Pietra