La cornamusa irlandese, così come oggi la conosciamo, fece la sua comparsa presso le classi popolari irlandesi alla fine del XVII secolo o agli inizi del XVIII secolo.
In origine essa era uno strumento di livello artigianale, che necessitava di pochi arnesi e umili materiali per essere costruita. La sua sonorità è molto più dolce di quella della grande cornamusa, a causa della sua ancia doppia, di struttura meno rigida, che le conferisce un suono più sottile. Ai due bordoni con cui essa era stata inizialmente concepita se ne aggiunse un terzo nel corso del XVIII secolo.
Il passaggio da una cornamusa “a bocca” ad un altro tipo, fornito di un mantice laterale che faceva le veci dell’insufflazione fornita dalla bocca dello strumentista, non è esclusivo dell’Irlanda. In Francia esisteva la musette de cour, piccola cornamusa di origini aristocratiche diffusa nel XVII secolo, che divenne uno strumento molto popolare nel corso del XVIII secolo, ed ebbe di certo un’influenza sulla nascita delle uilleann pipes irlandesi; inoltre in Inghilterra la regione del Northumberland ha dato origine (tra l’altro) alla Northumbrian small-pipe, altro tipo di piccola cornamusa suonata mediante un mantice.
Dopo un periodo di disinteresse che riuscì loro quasi fatale, le uilleann pipes sono tornate ad essere lo strumento tradizionale e popolare per eccellenza, e seguendo le vicissitudini dei loro cambiamenti, la loro musica si è andata diversificando e gli strumentisti sono diventati sempre più eclettici.
Così come in precedenza l’arpa, sembra che le uilleann pipes si stiano gradualmente conquistando l’agognato ruolo di nuovo simbolo dell’Irlanda e una certa fiducia ritrovata, essendo oggi utilizzate sia per evocare l’Irlanda, che nelle pubblicità televisive e radiofoniche per vendere di tutto, dal burro, al cioccolato, alle automobili. Recentemente è anche possibile trovare gruppi rock che hanno deciso di integrare le uilleann pipes nelle loro formazioni e nella loro musica: In Tua Nua sono stati in tal senso tra i primi ed i più famosi, seguiti dal gruppo Cry Before Dawn e molti altri meno famosi.
Così come l’arpista, anche il suonatore di cornamusa rimane quindi un solista nella musica e nell’animo, di certo per la complessità del suo strumento, oggetto adorato e venerato che diventa spesso, al di fuori delle sessions, punto di partenza e oggetto di animate conversazioni sul nome dell’artigiano che l’ha costruito, su qualità e difetti dello strumento, sulle ance utilizzate, sui piccoli segreti generosamente rivelati, o sullo stile preferito del musicista. Perché la musica tradizionale irlandese è proprio questo, innanzitutto: una straordinaria giovialità e un’inguaribile socievolezza.
Testi tratti dagli articoli di Alfredo De Pietra