William Butler Yeats nacque nel 1895 da una famiglia di origine inglese, figlio di un pittore vicino al pre-raffaelismo (John Butler Yeats) e di una madre proveniente da una famiglia di armatori e commercianti protestanti e unionisti.
Trascorse l’adolescenza tra il paese di origine (avvicinandosi alla poesia durante le estati tranquille trascorse a Sligo, nella casa del nonno materno che gli leggeva poesie) e Londra.
Nel 1883 entrò alla Metropolitan School of Art di Dublino dove conobbe George Russel con il quale aveva in comune l’interesse per l’occultismo e il misticismo da cui ricavò per tutta la sua vita profonde suggestioni.
Già a soli 24 anni pubblicò la sua prima raccolta di poesie, I viaggi di Ossian (The wonderings of Oisin, 1889), esempio tipico della sua prima maniera mitizzante e sognante sui temi della terra d’Irlanda. Nel 1889 cominciò con la collaborazione di Ellis l’edizione critica delle opere di Blake.
Nel 1892 a Dublino fondò la Società Letteraria Irlandese. In Inghilterra si aggiornò sul decadentismo ed il simbolismo, mentre in Irlanda prese contatto con le proprie radici. Nacque in questo periodo l’amore non corrisposto e mai spento per l’attrice e patriota irlandese Maud Gonne.
Grazie all’incontro con il geniale commediografo J.M.Synge e con Lady Gregory, Yeats si dedicò a quel teatro popolare irlandese che preannunciava la liberazione e l’autonomia del suo paese.
Fondatore del Teatro Nazionale Irlandese (nel 1899) e grande fautore del rinascimento celtico, Yeats non si impegnò, però, mai troppo attivamente nell’azione politica dell’Irlanda anche perché nemico di ogni violenza. The Green Helmet (1910), Responsibilities (1914) – punto di passaggio da una fase “privata” ad una “pubblica”, in cui non rifiutava più la politica – The Wild Swans at Coole (1919) e Michael Robartes and the dancer (1921), usciti nel decennio che vide il suo matrimonio con George Hyde Lees, mostrano il distacco dal crepuscolarismo e la sua evoluzione verso una mirabile concretezza di linguaggio, cui l’aveva portato anche l’insegnamento del giovane Ezra Pound, ed una capacità visionaria forse attinta dal grande esempio di William Blake.
Tra il 1915 e il 1922 evocò i tempi della sua giovinezza, delle estati trascorse a Sligo, in una serie di opere poi raccolte nel volume Autobiographies (1926).
Ispirato dalle capacità di scrittura automatica della moglie, cercò di teorizzare il suo pensiero filosofico soggettivo sulle diverse personalità dell’uomo e sulle maschere che egli assunse nel libro intitolato A vision (1925). Indebolito nella salute, nel 1928 si trasferì a Rapallo.
Pubblicò The Tower (1928) cui seguiranno The winding stair (1933), A full moon in March (1935) e Last poems (1936-39), dove si trovano alcune delle sue riuscite più.
Yeats ricevette il premio Nobel nel 1923 e fu nominato membro del Senato d’Irlanda nel 1922, appena creato lo Stato Libero.
Per la malferma salute spese i suoi ultimi anni in paesi caldi e morì nel 1939 nel sud della Francia. La Repubblica Irlandese mandò un a nave da guerra per riprendere il corpo che giace, per volontà stessa del poeta, nel cimitero di Drumcliff, Sligo, sotto la montagna di Ben Bulben a cui aveva dedicato una delle sue ultime poesie e da cui sono tratte le parole del suo epitaffio: “Cast a cold eye, on death on life, horseman pass by”.
Nobel Prize in Literature (1923)