Joseph O’Connor, fratello della famosa cantante irlandese Sinéad O’Connor, nasce a Dublino nel 1963.
Si laurea alla University College di Dublino nel 1986. Lavora per un breve periodo come assistente alla Oxford University, quindi viene assunto presso la British Nicaragua Solidarity Campaign. Si fa le ossa sia come giornalista che come autore televisivo e cinematografico.
Nel frattempo gli riesce anche di pubblicare una biografia del poeta Charles Donnelly. Nel 1989 la critica inizia a notare O’Connor: prima lo premia con il Sunday Tribune First Fiction e poi con il New Irish Writer of the Year Awards. L’anno successivo vince il Time Out Magazine Writing Prize ed entra a far parte dei finalisti per il Whitbread Award con il suo primo romanzo Cowboys & Indians. Nel 1991 viene candidato al Macaulay Fellowship of the Irish Arts Council. True Belivers, pubblicato nello stesso anno, è composto da una serie di racconti, il primo del quale si apre proprio riprendendo le gesta del protagonista di Cowboys & Indians: Eddie Virago, “l’ultimo dei Mohicani”.
In questo libro O’Connor si ispira alla vita delle strade di Dublino, narrando rapporti umani, amicizie false, amori veri, disillusioni, irrequietezza giovanile, Londra vista come la terra promessa e poi vissuta come fallimento, contrasti religiosi.
Nel 1994 O’Connor pubblica il suo secondo romanzo Desperadoes. La vera e propria consacrazione avviene comunque nel 1998 con The salesman, la storia di un venditore e di un criminale e del loro inconsueto, incredibile rapporto. Un grande, profondo dramma psicologico, che è un diario, un giallo, una storia d’amore, con un pizzico di comicità. Un romanzo bellissimo.
Le opere più recenti sono The Last of the Irish Males (2001) e The Star of the Sea (2002), entambe da non perdere.