In irlandese Bean Sidhe, ovvero Donna Fatata.
Questo Folletto, come il Far Gorta, differisce dalla condotta generale dei Folletti solitari per via della sua disposizione, generalmente buona. Forse non è affatto una di loro, bensì un Folletto socievole divenuto solitario a causa dei tanti dolori patiti.
Il nome corrisponde a quello del meno comune Far Shee (in irlandese Fear Sidhe), un Folletto di sesso maschile. Lancia lamenti in occasione della morte di un membro di qualche antica famiglia irlandese.
Alle volte è nemica della casata, e le sue grida sono di trionfo, ma più spesso ne è amica. Quando a lamentarsi arriva più di una Banshee, l’uomo o la donna che sta morendo deve essere stato molto pio, o molto coraggioso.
È diffusa la convinzione secondo cui la Banshee che lancia grida di trionfo non sia un vero e proprio Folletto, bensì lo spettro di qualcuno che ha subito dei torti da un avo della persona morente. Alcuni sostengono, erroneamente, che non vada mai oltremare, ma risieda sempre nel suo paese.
Folletti che vivono nelle paludi della contea di Dawn. Seviziano con giochi pericolosi gli imprudenti che si avventurano da quelle parti. Si possono allontanare colpendoli in faccia con una qualità particolare di alga.
In irlandese Clobhair-cean. Folletto godereccio dall’aspetto grassoccio, la faccia rubiconda, con una vistosa pancia e il naso forucoloso.
E’ alto 30 cm e ha sempre lo sguardo perso nel vuoto. Detentore del segreto della fabbricazione del whisky, rivelato agli uomini in cambio dell’ospitalità ricevuta in una bufera nel 1620 sulle coste della Scozia.
L’habitat per incontrarlo è la cantina di un pub irlandese. Si nutre di piccoli topolini domestici arrosto, pezzetti di formaggio e poche briciole di pane accompagnati da litri di whisky. E’ molto permaloso ed armato di un appuntito coltellaccio.
Questo è il nome con cui in Irlanda si indicano collettivamente i membri del Good People (Buon Popolo), quello che da noi è chiamato il Piccolo Popolo e che comprende essenzialmente i Folletti e le Fate.
Questo è il nome assunto dai Tuatha de Danaan quando i Milesi li guidarono sottoterra. Loro re era Finvarra, che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma.
Essi sono abili giocatori di scacchi, e mai nessun mortale è riuscito ancora a battere Finvarra in una partita. Quest’ultimo è un vero e proprio donnaiolo, e molto spesso rapisce donne umane.
Folletto alto 50 cm, mingherlino, ben proporzionato e con la pelle biancastra. L’occhio è ardente, i capelli lunghi e ondulati. I suoi modi affettati nascondono un’anima inquieta.
Si diverte a raccontare storie divertenti. Se ne va a zonzo nelle campagne a caccia dell’odiato nemico: il folletto ingannatore Voghee Lyno. Il limaccioso Dukko (così chiamato dal suo antagonista), restituisce il maltolto ai derubati dal Voghee Lyno (previo un minimo compenso ).
Si nutre di bacche e di piccoli frutti della terra. Ama suonare l’arpa o il violino e adora distendersi sui prati con graziose follette di varie specie.
Folletto raccapricciante, Spesso lo si vede condurre una carrozza nera chiamata coach-a-bower (in irlandese Coite-bodhar), tirata da cavalli senza testa. Arriva rombando alla vostra porta, e se la aprite vi viene gettato in faccia un bacile di sangue. È un presagio di morte per gli uomini che avessero la sventura di incontrarlo.
Sono creature simili alle Kelpie, ma molto più pericolosi. Essi dimorano nei laghi e nei mari e divorano le loro vittime dopo aver fatto a pezzi, fatta eccezione per il fegato che lasciano.
Entità dalle fattezze umane intermedie tra gli dei e gli uomini. Abitatori della luce e dell’aria, si trovano anche nei fiori, nelle piante, nelle acque. La razza elfica, nella mitologia celtica, non include solo creature belle e buone, ma anche cattive e grottesche. Alcuni sono dispettosi e si divertono a fare smarrire la strada ai viandanti.
Anche i sidhe (il popolo magico e biondo della tradizione celtica) possono essere spietati, essi sono ciò che rimane dei Tuatha De Danaan, gli antichi dei d’Irlanda decaduti ma ancora in possesso di poteri sovrannaturali. Secondo il mito essi erano più alti e belli degli esseri umani.
Di norma sono immortali. Sono dotati di preveggenza e controllano la magia. I sidhe non interferiscono con il mondo degli uomini. Adorano la musica, cantare e danzare. Vivono in vari luoghi: a TirNanOg principalmente, ma anche nel mondo dei mortali (sotto terra, in fondo al mare…).
Erba piccolissima e sconosciuta ai più, viene seminata dai folletti intorno ai luoghi da loro frequentati. Chi la calpesta comincia a vagare per campagne e boschi perdendo completamente l’orientamento. Secondo altri è essa stessa un folletto burlone. In questi casi è nota come Piota Vagante.
Il Farr DarrigMalvagio folletto dalla pelle rossa che ama presiedere gli incubi degli uomini durante le ore del sonno.
Gracile folletto che chiede l’elemosina nelle campagne, e porta fortuna a chi è generoso con lui.
Esseri soprannaturali dotati di potere magico, possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri esseri. Frequentano tutti i luoghi naturali (rocce, fonti, boschi e soprattutto i cespugli di biancospino). Sono sempre pronte a correre in aiuto degli innocenti perseguitati. Possono essere anche maligne e vendicative.
Secondo alcune tradizioni presenziano alla nascita degli uomini per conferire loro doni particolari ed influenzarne l’esistenza in modo benevolo o malevolo. Sono esseri primitivi che non provano sentimenti, e per questo invidiano il genere umano.
Come Gnomi e Folletti, anch’esse custodiscono incredibili ricchezze. L’iconografia fiabesca le vuole alate e leggiadre, ma esistono infinite varietà di fate, anche orribili e deformi.
La Fear Gortac (letteralmente “erba affamata”) è un’erba magica che causa un’insopportabile fame in chi la calpesta. Mangiare cura immediatamente la sofferenza. Comunque se la persona non è abbastanza fortunata da avere cibo a portata di mano può essere fatale.
Generalmente hanno sangue nero e occhi rossi rilucenti di notte. Sono giocherelloni e spesso spietati e dispettosi. Non hanno poteri magici ma conoscono arti arcane.
Sono amici degli animali: prediligono cavalcare rane, intrecciare le criniere dei cavalli, liberare le bestie dalle stalle (soprattutto nelle notti di luna piena). Si nutrono di polenta con salsicce alla griglia o con formaggio fuso, di mozzarella con le acciughe e di salumi di montagna.
Sono creature marine. Erano nel remoto passato abitatori della terra, ma i Tuatha de Danaan li esiliarono in mare. Da allora si sono evoluti assumendo l’aspetto di orribili mostri marini, e si sono resi tristement noti per i loro atroci attacchi nei confronti delle navi.
Folletto simile al Leprecauno, ma, a differenza di quest’ultimo, è uno scansafatiche. Abita in sperdute vallate solitarie. Ha sempre una pipa in bocca. Trascorre la maggior parte del tempo a fare l’amore con le pastorelle e le mungitrici.
In irlandese Gean-Canogh, ovvero quello che parla d’amore. È una creatura del tipo del Lepracauno, ma a differenza di questo è un gran fannullone. Appare in vallate solitarie, sempre con una pipa in bocca, e passa il tempo a far l’amore con le pastorelle e le mungitrici.
Ha le dimensioni di un piccolo bambino. Solitamente passeggia nudo. Spalle larghe, corpo peloso e flessibile (non ha la colonna vertebrale). E’ molto servizievole con gli esseri umani nei lavori domestici e nella cura dei campi.
Bellissimo spirito femminile che vaga in cerca dell’amore degli uomini. Chi cede alle sue effusioni diventa suo schiavo, ma respingendola è lei stessa a diventare schiava d’amore. Lasciarsi andare al suo corteggiamento è molto pericoloso, i suoi amanti avvizziscono perché si nutre della loro linfa vitale, ed infine muoiono.
È il più popolare folletto d’Irlanda, noto anche come Leith Bhrogan. Per lui molti lasciano un bicchiere di latte sul davanzale della finestra. Il suo ritratto c’è in tutte le botteghe ed i negozi, ed è proprio la sua maschera ad aprire le sfilate nel giorno di San Patrizio.
E’ un folletto ciabattino (in irlandese Leith bhrogan, ovvero ciabattino di una sola scarpa) e quando non lavora si dedica solo a fare scherzi. Si burla soprattutto degli avari e costruisce trappole geniali per i ladri.
Custodisce molte pignatte piene d’oro, che sposta in continuazione. Per scoprirle bisogna trovare l’inizio dell’arcobaleno. Ha il naso a patata, lungo e con la punta rossa. La faccia è del colore della terra bruciata, l’occhio è malizioso. Porta i capelli lunghi e la barba a punta. E’ gracile ma molto forte, è anche molto sospettoso, per avvicinarlo è consigliabile offrirgli una presa di tabacco. Anche il personaggio simbolo di Irlandando è un Leprechaun!
I Lunantishee sono una tribù del Piccolo Popolo che protegge i prugneti (il pruno è uno degli alberi considerati magici dalle popolazioni celtiche). Il loro compito è quello di non permettere che anche un solo ramo di questi alberi venga tagliato il giorno dell’11 Maggio o dell’11 Novembre. Chiunque tagli un ramo di un pruno in uno di questi giorni attirerà su di sè una buona dose di sfortuna.
Creatura minuscola che molti considerano un Cluricauno errante alla ricerca del paradiso perduto. Secondo altri è un discendente degli antichi bardi che nella notte dei tempi girovagavano tra le brughiere cantando e ballando.
Dal termine celtico “Pok” (capra) è a metà strada fra una creatura spettrale e un personaggio fiabesco. Folle e allegro, ma spesso inventa scherzi terribili, strappa le teste per giocarci a palla, corre in mezzo ai mercati e prende a calci le giovani donne, rapisce i bambini per divertirsi a vederli piangere.
Appare quasi sempre in forma di cavallo, toro, capra, asino o aquila. Si diverte a fingersi docile per essere cavalcato, ma appena montato parte in un galoppo spericolato affrontando dirupi e fiumi gelati. Le sue vittime preferite sono in genere gli ubriaconi, che poi lascia liberi all’alba. Vive dappertutto. Il suo cibo preferito sono il bestiame e i bambini, ma risparmia i nani e gli elfi.
I veri Sheoques sono gli spiriti che infestano i sacri cespugli del biancospino e le verdi fortezze. In giro per tutta l’Irlanda ci sono campicelli circondati da fossati che si ritiene siano antiche fortificazioni e ripari per il bestiame. Sono queste le Fortezze, o Forti, o royalties, come vengono a seconda dei casi chiamati. Qui, sposandosi tra loro, vivono i Folletti di terra.
Si dice che molti siano i mortali che si sono lasciati adescare e che sono finiti nel loro cupo mondo. Molti di più sono quelli che hanno ascoltato la loro musica fatata fino a che ogni umano interesse e goioa ha lasciato i loro cuori, ed essi sono diventati grandi veggenti contadini o guaritori , oppure grandi musicisti contadini o poeti come Carolan, che raccoglieva le sue melodie dormendo su di un Forte abitato da Folletti; oppure morivano dopo un anno e un giorno, per vivere per sempre, da allora in poi, tra i Folletti. Questi Sheoques sono, nel complesso, buoni; hanno però un’abitudine assai perfida, un’abitudine degna di una strega. Rapiscono i bambini e lasciano al loro posto un folletto avvizzito, magari vecchio di mille o duemila anni. Certe volte vengono presi anche uomini e donne adulte.
Vicino al villaggio di Coloney, nella contea di Sligo, a quanto pare, viveva una vecchia che era stata rapita in gioventù. Quando è tornata a casa, dopo sette anni, non aveva più le punte dei piedi perchè se le era consumate ballando. Ogni tanto si sente di qualche persona a cui i Folletti di terra hanno fatto davvero male, ma bisogna dire che in questi casi le vittime se lo erano quasi sempre meritato. Si dice che abbiano ucciso due persone nel distretto della contea di Down in cui attualmente risiedo. Queste persone avevano però sradicato dei cespugli di biancospino che appartenevano agli Sheoques.
Un’orda di spiriti maligni che volano in stormi come uccelli. Secondo le leggende irlandesi sono le anime di peccatori che cercano di portar via con loro altre anime. Vengono volando dall’ovest e perciò, quando qualcuno è sul punto di morire, bisogna chiudere le finestre del lato occidentale della casa; in questo modo l’anima del deceduto non viene catturata e può raggiungere il paradiso.
Il più grande desiderio del Piccolo Popolo è quello di possedere e allevare un bambino. Soprattutto gli Spriggan spesso scambiano i loro neonati (brutti e deformi) con i bei figli degli umani. I sostituti sono vegetariani ma non disdegnano il latte materno. SI affezionano molto ai genitori umani adottivi. Sono silenziosi e inclini alla meditazione. Amano la compagnia delle ragazzine, di cui sono grandi amici, ma poi le ragazze crescono e preferiscono ragazzi normali.
Tetri, brutti e dall’aspetto grottesco, sono piccoli ma riescono a gonfiarsi moltissimo (al punto da essere creduti spettri di antichi giganti). Sono i guardiani dei tesori delle colline. Sono malefici (derubano e rapiscono i bambini degli umani, sostituendoli con i loro figli – vedi Sostituti -, provocano trombe d’aria e distruggono i raccolti).
Terra dell’eterna giovinezza, un’isola incantata nell’estremo ovest del mondo. Conosciuta anche come Hy Breasail, Tirfo Thuinn (la terra sotto le onde), Tire Nam Beo (la terra della vita), Tirn Aill (l’altro mondo), Mag Mor (la grande pianura), Mag Mell (la pianura del piacere), Tir Tairngire (la pianura della felicità).
Alto 30 cm, è carino d’aspetto e quasi completamente calvo. Corpo asciutto con una piccola pancetta. Si nutre di carne, birra e alcool in genere. Passeggia ubriaco lungo le strade sempre in compagnia ed il suo aspetto è comunque sempre molto curato.
Esegue incisioni sulla roccia e sa scrivere. Passa le giornate a chiedere in prestito pignatte d’oro ad altri folletti, per poi non restituirle, e a fuggire dai derubati. Si nasconde in anfratti di roccia dove non è difficile sorprenderlo mentre sorseggia birra e legge libri smarriti dall’uomo. È il nemico giurato del Dukko.