Situate 12 km a sud-est della Iveragh Peninsula, le Skellig Islands possono essere raggiunte in barca da Portmagee, Ballinaskelligs e Cahirciveen.
Nel mezzo dell’Atlantico, queste isole selvagge sono tra le più affascinanti protagoniste della Wild Atlantic Way. Rifugio di alcuni monaci oltre un millennio fa, Skellig Michael è una destinazione incredibile, che racconta una storia fatta di resilienza, sopravvivenza alla forza bruta degli elementi e di ingegnosità architettonica.
Questo sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO è accessibile solo in barca: sferzate dalle intemperie e abitate quasi esclusivamente dai numerosi uccelli marini, sia Skellig Michael che la sua isola sorella Little Skellig sembrano un angolo di terra totalmente inaccessibile, che venne descritto in maniera perfetta dal drammaturgo George Bernard Shaw: un luogo incredibile, impossibile e folle.
Skellig Michael, detta anche Great Skellig, è la più grande delle Isole Skelligs e ha l’aspetto di una cattedrale emersa dalle acque. Il nome deriva dai monaci che vi si insediarono tra il VI e il XII, devoti all’Arcangelo Michele, patrono dei luoghi alti. Gli affascinanti ruderi del loro monastero includono sei capanne ad alveare e due chiese, situate a 200 metri sul livello del mare e raggiungibili tramite una sorprendente scala scavata 1000 ani fa nella roccia.
Skellig Michael è la più lontana dalla terra ferma, perciò, a causa del maltempo, non è possibile accedervi per gran parte dell’anno. Oggi gli unici abitanti dell’isola sono numerose specie di uccelli marini, che possono riprodursi in libertà, poiché il mare e le coste rocciose le proteggono dai predatori.
Anche Little Skellig vanta un enorme patrimonio ornitologico: infatti è la seconda più grande colonia di sule al mondo.
La magnifica Skellig Michael è uno degli unici due siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nella Repubblica d’Irlanda.
Sulla sommità di questa maestosa roccia al largo della costa del Kerry si trova il monastero di St Fionan, una delle prime fondazioni del paese. I monaci che vi abitavano pregavano e dormivano in capanne di pietra a forma di alveare, molte delle quali sono sopravvissute fino ad oggi. La particolarità di queste costruzioni abitative era la forma rotonda all’esterno e rettangolare all’interno. Erano infatti costruite con cura per evitare che entrasse anche una sola goccia di pioggia.
I monaci trascorrevano le loro giornate pregando nella chiesa, dedicando parte del loro tempo allo studio e alla cura dei loro giardini. In generale, si pensa che l’isola fosse la dimora permanente di circa 12 monaci. Nel XIII secolo il clima iniziò a cambiare e la vita divenne molto dura nel mezzo dell’Atlantico. Per questo motivo i monaci lasciarono le isole e si trasferirono sulla terraferma, a Ballinskelligs.
Seguire le orme dei monaci comporta salire 618 gradini ripidi e irregolari. Arrivare in cima è una vera sfida, ma ne vale la pena, per il panorama spettacolare che potrete ammirare da lassù.
L’isola di Skellig Micheal è diventata improvvisamente famosa in tutto il mondo dopo essere diventata la location di Star Wars.
Infatti alcune scene della più recente trilogia di Star Wars, a partire dall’episodio VII The Force Awakens sono state girate sulle isole nel 2014.
In particolare Skellig Micheal si vede chiaramente alla fine del film in cui viene reintrodotto l’eroe originale di Star Wars, Luke Skywalker. Le riprese si sono svolte nuovamente nel 2015 per il secondo episodio della trilogia di Star Wars Episodio VIII Gli ultimi Jedi, uscito a dicembre 2017.
Per motivi metereologici, l’accesso alle Skellig Islands è consentito solamente da metà maggio al 1° di ottobre: le modalità di apertura sono variabili, a seconda delle condizioni del tempo e del mare.
La durata media della visita è di 2,5 ore esclusa la gita in barca. La visita al monastero comporta una ripida scala di 618 gradini, salendo oltre 280 metri: è un tratto impegnativo, i visitatori devono rimanere sempre sui percorsi segnalati e i bambini devono essere rigorosamente controllati in ogni momento.
Vi consigliamo di portare una scorta sufficiente di acqua e di indossare indumenti protettivi per il vento e per il freddo, oltre a scarpe robuste per affrontare sentieri sterrati e salite.
Il nostro consiglio è quello di trovare un hotel vicino al porto di partenza: dal momento che le condizioni del mare variano spesso senza preavviso, gli organizzatori dei tour vi daranno la conferma della partenza anche all’ultimo minuto. E’ quindi preferibile alloggiare nei pressi di Portmagee, anche al fine di non dover fare troppa strada la mattina presto.
L’unico modo per poter visitare le Skellig Islands, è quello di fare un tour in barca organizzato. Ci sono diverse compagnie che effettuano il servizio e occorre prenotare con largo anticipo, dal momento che il numero di visitatori giornalieri consentito sull’isola è limitato e i posti si esauriscono in fretta.
In generale vengono proposti due tipi di tour: lo Skellig Michael Landing Tour permette di sbarcare su Skellig Michael e di visitarla mentre lo Skellig Michael Boat Tour effettua solamente la traversata, gira intorno alle Isole Skellig osservando i siti storici e la fauna selvatica dalla barca.