Le usanze in Irlanda

L'Irlanda conserva ancora tante e originali tradizioni natalizie da condividere durante le festività, dall'accensione delle candele alle finestre alle bizzarre figure dei Wren Boys.
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La stragrande maggioranza degli Irlandesi è di fede cattolica e il giorno di Natale (in gaelico Nollaig – compleanno) è soprattutto una festa religiosa, cui seguono undici giorni di festa fino al giorno dell’Epifania, i celebri Twelve Days of Christmas.

In Irlanda le tradizioni natalizie somigliano molto a quelle presenti nella maggior parte dei paesi occidentali: lo scambio dei regali, la messa, il luculliano pranzo e la decorazione dell’albero di Natale sono usanze condivise da quasi tutti i paesi che festeggiano il Natale. Ma ogni paese, compresa l’Irlanda, ha anche i suoi particolari rituali.

Pulizie in casa

usanze irlandesi2Fondamentale per affrontare in maniera perfetta il Natale irlandese è la rigorosa e approfondita pulizia della casa, che spesso, in alcune zone rurali, coinvolge ancora oggi l’imbiancatura delle pareti. In passato, infatti, le donne si dedicavano alla pulitura di porte e finestre, vetri, specchi e argenteria, rinfrescando anche le tende e lasciando che le pulizie interessassero anche la stalla, simbolo della nascita di Gesù. Gli uomini, d’altro canto, rinfrescavano le pareti della casa come per purificare l’ambiente in onore dell’avvento di Cristo.

Questa tradizione esisteva già molto tempo prima della cristianizzazione e persino della civilizzazione celtica. Si tratta, infatti, di una cerimonia purificatoria dell’antica Mesopotamia, datata intorno al 4000 a.C., quando il popolo aveva la consuetudine di pulire le proprie abitazioni e persino le strade, per assistere il loro dio nella sua battaglia contro i poteri del caos. E si credeva che il dio controllasse la soglia di ogni casa per assicurarsi che fossero ben pulite.
Si avvertono, a questo punto, i legami tra questi due usi ed è possibile dedurre che, in qualche modo, la rigorosa pulizia della casa in Irlanda derivi dall’usanza antica della Mesopotamia, nonostante lo scopo sia diverso. Nei secoli, chiaramente, le tradizioni si tramandano, ma vanno ad assumere significati diversi, in base alle singolari situazioni di ogni terra.

L’accensione delle candele alla finestra

usanze natale

Caratteristica tra le numerose tradizioni natalizie in uso ancora oggi in Irlanda è quella di accendere una candela presso una finestra la sera della Vigilia di Natale. Questo gesto ha diversi significati, tra cui, uno religioso: la candela accesa sta a simboleggiare l’ospitalità nei confronti di Maria e Giuseppe, che in quella notte, avevano a lungo penato per trovare un rifugio a Betlemme.

Un altro significato assunto dalla candela accesa è quello di segnalare ai preti cattolici un rifugio e un posto sicuro dove poter celebrare la Messa, poiché a lungo fu loro vietato. La candela accesa, inoltre, potrebbe rimandare all’antichità, quando i Romani accendevano candele durante la festa del solstizio d’inverno, a significare il ritorno della luce del sole dopo l’inverno.

La cerimonia dell’accensione della candela fa parte di uno dei semplici ed antichi rituali cui partecipa l’intera famiglia, pregando e cantando. La candela, inoltre, dovrebbe essere accesa dal membro più giovane della famiglia e a spegnerla dovrebbe essere esclusivamente una fanciulla di nome Maria.

La tavola apparecchiata

usanze irlandesi3_da penguincakesPer molti secoli, insieme all’usanza della candela accesa, esisteva anche quella di mettere più piatti a tavola, come se si restasse in attesa di visitatori improvvisi.

Oppure, dopo aver consumato la cena della Vigilia, si soleva apparecchiare nuovamente la tavola mettendovi una pagnotta di pane ripiena di semi di cumino e uva passa, una caraffa di latte e una candela accesa. Lasciando, inoltre, la porta aperta, si garantiva in tal modo l’ospitalità non solo a Maria e Giuseppe, ma anche ai viaggiatori che potevano incontrare la casa vagando durante quella notte.

Il giorno di S. Stefano

In occasione del Natale si usa offrire dei regali, di solito in soldi, al lattaio, allo spazzino e al postino. Nel passato ciò avveniva il giorno di S. Stefano, conosciuto anche come “Boxing Day” nell’Irlanda del Nord e in Inghilterra.

La tradizione vuole anche che, il 26 dicembre, si mettano in scena delle pantomime, ovvero commedie molto divertenti basate su favole per bambini. Tra i titoli più comuni sono: Cenerentola, Aladino, Il Gatto con gli stivali e Biancaneve. Questi spettacoli si basano sullo scambio dei ruoli: solitamente i maschi recitano i ruoli femminili e viceversa. Di solito i testi contengono facezie per adulti o canzoncine e giochi cui può partecipare anche il pubblico. Spesso i bambini ricevono dolcetti, che vengono lanciati loro durante lo spettacolo.

Il giorno di S. Stefano in Irlanda si giocano anche molte partite di calcio e hanno luogo le corse di cavalli.
Un’usanza tipica per questo giorno è la “Wren Boys Procession”, che diverte particolarmente i bambini.

 

I “Wren Boys”

wren boysNon si può parlare del Natale in Irlanda senza citare la processione dei Wren Boys che si tiene ancora oggi in alcune zone dell’Irlanda, per esempio la Penisola di Dingle, il giorno di S. Stefano, conosciuto anche con il nome gaelico La An Droilin, il giorno dello scricciolo.
Lo scricciolo (in inglese wren) è uno degli uccelli più piccoli, ma emette suoni molto poderosi e spesso viene chiamato “il re degli uccelli”.

Esistono due storie che possono spiegare la celebrazione dello scricciolo il 26 dicembre: una racconta che uno scricciolo cinguettante rivelò ai soldati romani il nascondiglio di S. Stefano, che fu catturato e ucciso; l’altra storia afferma che nell’VIII secolo uno scricciolo diede un colpo su un tamburo durante l’accerchiamento nascosto di un campo vichingo da parte dei soldati irlandesi e per questo motivo questi ultimi furono scoperti e uccisi. E’ soprattutto la prima delle due leggende a spiegare la caccia allo scricciolo nel giorno di S. Stefano.
Bambini e bambine indossano vestiti stracciati e si coprono o dipingono i visi e vanno di casa in casa intonando una rima, spesso accompagnata dal suono di violini, armoniche e corni, che solitamente fa così:

The wren, the wren the king of all birds,
St Steven’s day he was caught in the furze,
Up with the kettle and down with the pan.
Give us some money to bury the wren
.

Questa tradizione risale a un tempo molto antico, in cui veniva ucciso uno scricciolo e il suo cadavere veniva appeso a un ramo di agrifoglio e portato in giro. Oggi non si permette più l’uccisione dell’uccellino, ma al posto del corpo dell’animale si mette un’effige appesa al ramo di agrifoglio e si continua la visita porta a porta da parte dei ragazzini. Di solito a questi vengono offerte birra e pudding e i più giovani di ogni casa visitata si uniscono alla combriccola finché non si da vita a un gruppo numeroso di ragazzini del vicinato che passano di porta in porta a chiedere un’offerta.

Santa Claus o Father Christmas

In alcune zone dell’Irlanda, secondo l’influenza inglese, è Father Christmas a riempire le calze dei bambini la Vigilia di Natale.
In altre zone, invece, è Santa Claus, secondo l’influenza occidentale. La sera della Vigilia molti bambini appendono le calze ai piedi dei loro letti perché Babbo Natale le riempia di regali, altri, invece, usano le federe dei cuscini. Secondo la tradizione, la mattina di Natale, quando i bambini rovistano nelle calze, vi trovano una mela nella punta e un’arancia o un mandarino nel tacco.

Capodanno

In alcune parti della Gran Bretagna e dell’Irlanda, si usa aprire tutte le porte di casa a mezzanotte per far entrare il nuovo anno. Inoltre si fa rumore sbattendo utensili della cucina o della casa con lo scopo di scacciare gli spiriti cattivi durante il passaggio dal vecchio al nuovo anno.

Il 6 gennaio

Il 6 gennaio anche l’Irlanda celebra l’Epifania, nota anche col nome Little Christmas o Woman’s Christmas. Si cucinano dolci e biscotti speciali e vengono accese dodici candele in onore dei dodici apostoli di Gesù.